Reddito di Cittadinanza: un bilancio del primo triennio

Secondo i dati del Coordinamento generale statistico INPS in tre anni oltre 2 milioni di nuclei familiari, circa 4,65 milioni di persone, hanno ricevuto il pagamento di almeno una mensilità del Reddito di Cittadinanza, e il totale erogato al 17 gennaio 2022 corrisponde a quasi 20 miliardi di euro.
Numeri che mostrano la validità di questo strumento di sostegno, ma che raccontano anche di tante persone in difficoltà economica. Il Reddito di Cittadinanza è infatti una forma di sostegno economico finalizzato al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale, istituito con decreto legge nel gennaio 2019 e diventato operativo dal 6 marzo dello stesso anno. Qualora il nucleo familiare sia composto da uno o più soggetti di età pari o superiore a 67 anni, oppure se sono presenti persone di età inferiore in condizione di disabilità grave o non autosufficienti, il Rdc diventa Pensione di Cittadinanza (Pdc).

Nei primi tre mesi dall’entrata in vigore hanno aderito 859mila famiglie

Nei primi tre mesi dall’entrata in vigore (aprile-giugno 2019) 859mila nuclei familiari hanno aderito alla misura. In seguito, circa 250mila per semestre, con picchi in corrispondenza dei momenti più critici della pandemia. Da aprile 2019 a dicembre 2021 il numero di coloro che sono entrati e usciti dalla prestazione nello stesso semestre è di 64.477 nuclei. Il 70% di coloro che hanno ricevuto il beneficio per la prima volta tra aprile-giugno 2019, risulta ancora beneficiario. Non vi sono infatti limiti di durata alla fruizione della misura, che può essere protratta nel tempo previa verifica dei requisiti ogni 18 mesi.

Il 44,7% appartiene a un nucleo di un solo componente adulto

A dicembre 2021 i nuclei familiari che hanno ricevuto Rdc o Pdc sono 1.375.728. Il 44,7% appartiene a un nucleo di un solo componente adulto, e il 67,3% è senza minori, con leggera predominanza maschile (51,5%). Sempre a dicembre 2021, 439.737 percettori hanno ricevuto un importo medio mensile tra 400-600 euro, e quasi 300mila hanno percepito tra 600-800 euro. Nella fascia tra 800-1.000 euro spariscono i nuclei monocomponente, mentre nella fascia oltre 1.200 euro si contano 11.427 nuclei familiari, quasi tutti con almeno 4 componenti. Inoltre, delle 3.048.988 persone appartenenti ai nuclei familiari beneficiari di Rdc e Pdc a dicembre 2021, una su quattro è minorenne, e due su tre risiedono al Sud.

Agevolare il rientro nel mondo del lavoro

Uno degli aspetti più importanti del Rdc è rappresentato dalla finalità nell’agevolare il rientro nel mondo del lavoro. Dall’analisi sui primi tre anni della misura, emerge come su una percentuale di 100 soggetti beneficiari di Rdc e Pdc, escludendo il 41,8% costituito da minorenni, anziani, disabili e pensionati, il 58,2% è rappresentato da ‘teoricamente occupabili’. Tra questi, il 18,7% risulta ‘ready to work’, coloro che attualmente hanno una posizione contributiva contemporanea al Rdc, il 24,9% ha una posizione contributiva precedente al 2017, e il 14,6% non è mai stato occupato.