L’Italia è un Paese di operai, l’identikit dell’Inps

L’Italia è un Paese di operai, dove aumentano i contratti a tempo indeterminato, ma permane il divario economico tra Nord e Sud e tra uomini e donne. Dai rilevamenti Inps sui dipendenti pubblici e privati nel 2018 emerge un identikit che rappresenta oltre la metà dei 15.713.289 dipendenti privati, più di quattro volte quelli pubblici (3.583.175 unità), e che dimostra come le “tute blu” nel 2018 siano la principale forza lavoro del Paese. Nel 2018 gli operai del settore privato rappresentano il 55,6% del totale dei lavoratori privati (8.729.609), contro il 36,6% degli impiegati, il 3,8% degli apprendisti, il 3% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Nel pubblico invece a primeggiare sono i dipendenti della scuola.

Nel settore privato gli operai sono il 55,6% del totale

I contratti a tempo indeterminato, che includono anche gli apprendisti, salvo una piccolissima quota classificata tra gli stagionali, è pari a 11.549.023 lavoratori, corrispondenti a più del 73,5% del totale (+1,2% sul 2017), e con una retribuzione media annua di euro 25.845 e 277 giornate medie retribuite.

Quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,9%) lavora nel Nord-ovest. Segue il Nord-est (23,8%), il Centro (21,0%), il Sud (16,4%) e le Isole (6,8%), solo lo 0,1% lavora all’estero. La retribuzione media è di 21.530 euro, ma presenta valori più elevati nelle due ripartizioni del Nord, 25.154 euro nel Nord-ovest e 22.747 nel Nord-est, con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno, pari a 15.845 euro.

Aumentano i dipendenti pubblici, soprattutto nella scuola

Con 3.583.175 unità i dipendenti pubblici sono aumentati dello 0,6% rispetto al 2017. Il gruppo contrattuale più numeroso è la Scuola, con il 36,9% dei lavoratori, seguito dal Servizio Sanitario (19,1%), le Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni, 16,8%( e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco (14,5%). I cinquantenni sono i dipendenti pubblici che nel 2018, risultano i più numerosi. Sugli oltre 3,58 milioni quelli con età fra i 50 e i 54 anni rappresentano il 18,8%, con 673.547 lavoratori. Di poco inferiore risultano essere quelli con età compresa tra i 55 e i 59 anni (672.909). Inoltre, dalla rilevazione risulta che il 96% della collettività ha età maggiore di 30 anni.

I lavoratori maschi sono il 41,5% dei lavoratori pubblici

Per quanto riguarda il genere, Riporta Adnkronos, i lavoratori maschi rappresentano il 41,5% della distribuzione nel complesso. Rispetto alle classi di età si osserva che solo nelle classi dei più giovani, fino a 24 anni, i maschi sono prevalenti raggiungendo la quota del 65%. La retribuzione media dei dipendenti pubblici è di 32.968 euro, in crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente per effetto dei rinnovi dei contratti 2016-2018 nei vari comparti del pubblico impiego, e risulta molto differenziata sia per età sia per genere.