Le opinioni sul Covid all’inizio del 2022

Con il 1° aggiornamento del 2022 torna il consueto monitoraggio di Ipsos riguardo le opinioni degli italiani in merito all’emergenza Coronavirus. E dalle risposte risulta che oggi, per 1 italiano su 5, il peggio della crisi deve ancora arrivare. In tutti gli ambiti testati da Ipsos, individuale, familiare, locale, nazionale e mondiale, la minaccia percepita nelle ultime due settimane, di fatto, sale ancora. Questo perché a ridosso delle festività natalizie la curva dei contagi in Italia si è impennata, e molti italiani sono risultati positivi proprio durante le vacanze di Natale 2021. Il livello di allarme risulta quindi ancora molto alto nell’opinione pubblica, nonostante qualche esperto inizi a parlare diendemizzazione del virus, specie in relazione alla variante Omicron.

Per il 20% il peggio deve ancora arrivare

Secondo il sondaggio Ipsos la quota di intervistati che ritiene ‘il peggio passato’ scende al 24% (-6), mentre per il 20% (+2) ‘il peggio deve arrivare’,e per il 37% (+10) siamo all’apice dell’emergenza.
La previsione che nelle prossime settimane i contagi possano aumentare oltrepassa l’80% delle risposte, e l’orizzonte temporale in cui si colloca la previsione della fine di ogni preoccupazione tocca un nuovo massimo dall’inizio della pandemia: 19,5 mesi da oggi.
Risalgono poi ulteriormente quanti oggi si sentono più minacciati dai rischi sanitari della pandemia (63%, +6), rispetto ai rischi economici connessi (25% -1).

In leggero calo i giudizi positivi sulla campagna vaccinale

Solo il 17% degli intervistati dichiara di non conoscere direttamente nessuno che abbia contratto il virus: il 9% ammette di essersi infettato, per il 15% si è contagiato almeno uno dei propri conviventi, e per il 27% uno degli amici più stretti. Quanto ai giudizi positivi sulla campagna vaccinale scendono di un paio di punti (64%, -2), ma restano prevalenti rispetto alle critiche (20%). Il 90,5% dichiara di aver ricevuto almeno una dose di vaccino, e il 50% la dose booster.
Tra i non vaccinati, invece, al netto degli esentati, il numero dei dubbiosi circa l’utilità/sicurezza del vaccino e dei no vax si equivale, ed è pari al 40% in entrambi i casi. 

Italiani favorevoli al Super Green Pass

Tra i vaccinati, il 50% si dichiara convinto della propria scelta, mentre quasi 1 persona su 6 è stata costretta dall’obbligatorietà del Green Pass. In particolare: il 29% mantiene qualche dubbio, il 6% ammette di averlo fatto solo per poter mantenere la socialità, o per poter andare al lavoro (9%). In ogni caso, l’89% dichiara di avere un Green Pass valido, ottenuto quasi sempre grazie alle vaccinazioni. Quanto alle modifiche al Super Green Pass introdotte con il decreto del 7 gennaio, raccolgono il 70% di opinioni favorevoli e il 24% contrarie. Anche rispetto all’obbligo vaccinale per gli over 50 si allarga la platea dei favorevoli, e molti vorrebbero generalizzarlo all’intera popolazione. Sale anche il favore al vaccino ai bambini di fascia di età 5-11 anni (57%, +6), ma non tra quanti hanno bambini in quella fascia di età (49% favorevoli, 41% contrari).