Cambiamento climatico: quali azioni promuovono gli italiani?

Sostenere azioni quali sussidi governativi per le tecnologie ambientali, modifica dei prezzi e incentivi per i prodotti ecologici: sono queste le azioni sulle quali l’opinione pubblica si dichiara maggiormente favorevole per contrastare il cambiamento climatico. Al contrario, le politiche riguardanti un aumento delle tasse sugli spostamenti più dannosi per l’ambiente, sui prodotti alimentari e sulle fonti non rinnovabili ricevono poco sostegno. Si tratta di alcuni risultati emersi da un sondaggio condotto da Ipsos per indagare le opinioni dei cittadini di 34 Paesi sulle politiche piper atte ad affrontare la minaccia del cambiamento climatico. La ricerca è stata svolta in occasione della COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2022, tenutasi sotto la presidenza dell’Egitto.

Rendere più economiche le tecnologie ecologiche

Tra le azioni e le politiche maggiormente sostenute dagli italiani per affrontare il cambiamento climatico il 68% si dichiara favorevole alle sovvenzioni governative per rendere maggiormente economiche le tecnologie ecologiche rispettose dell’ambiente, come, ad esempio, pannelli solari, veicoli elettrici. Il 61% si mostra favorevole a un’eventuale modifica dei prezzi dei prodotti, al fine di rendere più economici e accessibili quelli ecologici, e più costosi quelli dannosi per l’ambiente. E se il 57% si dichiara favorevole agli incentivi per gli investimenti in prodotti e servizi ecologici, la medesima percentuale è propensa a concedere più spazio stradale a pedoni e ciclisti a scapito degli automobilisti.

Aumento delle tasse sulle fonti non rinnovabili? Piace solo al 26%

Quali sono, invece, le azioni per combattere il cambiamento climatico sostenute in misura minore dagli italiani? Il 46% degli intervistati si dichiara favorevole a sostenere il divieto di accesso ai veicoli a benzina/gas/diesel nelle aree centrali delle città e dei paesi per creare zone libere da veicoli, e il 43% è favorevole all’aumento delle tasse sui viaggi e spostamenti più dannosi per l’ambiente. L’obbligo per tutti i punti ristoro di offrire opzioni vegane è sostenuto dal 39%, e l’aumento delle tasse sui prodotti alimentari, come carne rossa e prodotti lattiero-caseari, dal 33%, mentre l’aumento delle tasse sulle fonti non rinnovabili, come ad esempio gas o petrolio, dal 26%. 

A chi spetta informare ed educare i cittadini?

Secondo gli intervistati, la responsabilità di informare ed educare il pubblico sulle azioni che dovrebbero essere intraprese in Italia per combattere il cambiamento climatico spetta, principalmente, ai dipartimenti governativi e ministri/funzionari eletti (46%), seguiti dagli enti locali (42%), i media (41%) e gli scienziati (37%). Inoltre, il 29% degli italiani sostiene che sia compito della scuola, il 16% delle aziende, il 12% degli attivisti ambientali, e soltanto per il 9% dei datori di lavoro.