Le performance economiche delle startup e Pmi innovative Ict

La ricerca ‘Startup e Pmi innovative ict: performance economica’ di Anitec-Assinform e InfoCamere mostra l’elevata capacità di resilienza delle startup e Pmi innovative Ict italiane, evidenziandone i punti di forza: l’attitudine al digitale e allo smart working, la velocità e flessibilità nell’adattarsi ai cambiamenti del mercato, e l’ottimo livello di competenze tecniche e informatiche. Dalla ricerca emerge inoltre come a inizio ottobre 2021 il numero di startup e Pmi innovative del settore Ict iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese continui a crescere, arrivando a 7.749, il 16,3% in più rispetto a fine febbraio 2021, per una quota costante del 49% del totale. Questo, nonostante la crisi da Covid-19. Rispetto ai filoni di attività, la ricerca sottolinea poi dinamiche leggermente più positive per le startup e Pmi innovative in ambito AI, blockchain, cybersecurity, e digital solutions.

Livelli di produttività più elevati nei filoni di attività 4.0

Gli indicatori di produttività confermano che la ricerca di vantaggio competitivo in mercati molto innovativi e tecnologicamente avanzati si traduce in livelli più elevati di produttività, con medie superiori nei filoni di attività 4.0 e altre tecnologie digitali. Complessivamente, le 4.537 startup e Pmi innovative Ict con bilancio depositato nel 2020 hanno prodotto beni e servizi per un totale di 1,2 miliardi di euro, contro 1,5 miliardi di euro delle 4.863 startup e Pmi innovative non-Ict. E il valore della produzione medio per startup e Pmi innovativa Ict nel 2020 risulta pari a 263,3 mila euro (310,6 mila euro non-Ict).

Più valore aggiunto rispetto al segmento non-Ict

Le startup e Pmi innovative Ict hanno generato valore aggiunto per 406 milioni di euro, un valore superiore ai 332,8 milioni del segmento non-Ict. Complessivamente nel 2020 per ogni euro di produzione, le Pmi e startup innovative Ict hanno generato 33,8 centesimi di valore aggiunto contro 22,2 centesimi nel segmento non-Ict, a conferma del maggiore incremento di valore generato dalle attività sviluppate dalle aziende specializzate nei mercati tecnologici avanzati. Tuttavia, anche a causa dei maggiori costi per addetto, gli indicatori di profittabilità sono meno remunerativi nel settore Ict rispetto al settore non-Ict almeno nei primi anni di attività. In ogni caso, le società in utile nel 2020 generano il 43,4% di produzione nel settore Ict contro il 47,6% nel settore non Ict.

Ritorno economico dell’investimento nel medio-lungo periodo

Quanto alla redditività del patrimonio netto (il ritorno economico dell’investimento effettuato), riporta Adnkronos, almeno il 50% delle startup e Pmi innovative Ict negli ultimi tre anni registra un valore pari o superiore all’1,1%. Gli indicatori finanziari confermano poi come l’apparente squilibrio finanziario iniziale sia compensato dal consolidarsi delle attività successive alla fase iniziale, e con il manifestarsi di trend di crescita importanti nella valutazione delle potenzialità effettive nel medio-lungo periodo. Un’altra caratteristica distintiva di startup e Pmi innovative è il valore elevato delle risorse immateriali, soprattutto brevetti, marchi, avviamento, che partecipano al raggiungimento del vantaggio competitivo aziendale. L’indice mediano è infatti pari a 1 presso startup e Pmi innovative Ict (0,8 non-Ict), e l’indice medio è pari a 0.7 (0,6 non-Ict).