Industria lombarda, bene il primo trimestre del 2021: +0,2%

Segnali positivi per l’industria lombarda nel primo trimestre del 2021: la ripresa prosegue e si attesta allo 0,2%, con cali solo per il comparto dell’artigianato. A dare queste indicazioni è l’indice manifatturiero di Unioncamere Lombardia, che evidenzia in particolare come sia positivo il dato tendenziale (+8,7%) e gli ordinativi esteri e interni dell’industria (+10,5% e +12,6% su base tendenziale), che ritornano a livelli pre Covid. Appaiono però ancora in sofferenza il settore artigiano e la moda, mentre destano una certa preoccupazione gli incrementi di prezzo per le materie prime.

C’è ancora da recuperare per tornare ai livelli pre-crisi

La ripresa, anche se esiste, è tuttavia ancora insufficiente per tornare ai livelli produttivi pre-crisi. Come spiega il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio, “Per raggiungerli l’industria deve ancora recuperare 2,3 punti percentuali rispetto alla media del 2019 e l’artigianato ben 11,3 punti percentuali. Segnali positivi dagli ordinativi per l’industria che si mostrano dinamici sia per il mercato estero che per quello interno (+1,3% congiunturale per entrambi), mentre per l’artigianato si registra una contrazione congiunturale degli ordini. Generano preoccupazione le tensioni sui prezzi delle materie prime con incrementi congiunturali dell’8-9% registrati sia dall’industria che dall’artigianato. Gli imprenditori mostrano ottimismo con aspettative migliorate per la produzione, la domanda interna ed estera e l’occupazione”.

I livelli di industria e artigianato

Il primo trimestre 2021 registra un nuovo lieve incremento congiunturale della produzione industriale (variazione congiunturale destagionalizzata +0,2%) e un rimbalzo tendenziale consistente (la variazione è del +8,7%). Queste dinamiche non riescono però a compensare il gap della produzione con il periodo pre-crisi, che è ancora inferiore del 2,3% rispetto alla media 2019. In contrazione la produzione delle aziende artigiane manifatturiere: -2,2% la variazione congiunturale destagionalizzata ma è più modesto il rimbalzo tendenziale (+5,5% la corrispondente variazione). In questo caso la distanza dal periodo pre-crisi è ancora più rilevante arrivando al -11,3%. Più nel dettaglio, per l’industria l’indice della produzione industriale si ferma a quota 109,0 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100) senza raggiungere il livello di fine 2019 (111,7). Per l’artigianato l’indice della produzione scende a quota 91,1 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), ancora al disotto non solo del periodo pre-crisi, ma anche del livello di riferimento dell’anno base.

I settori in rimonta

Sono cinque i settori che mettono a segno aumenti a due cifre rispetto al primo trimestre del 2020. Sono i Mezzi di trasporto (+19,6%), la Siderurgia (+19,4%), Minerali non metalliferi (+17,0%), Legno- mobilio (+13,6%) e Meccanica (12,3%). Bene anche la Gomma-plastica (+9,4% tendenziale) e la Chimica (+6,6% tendenziale). Dall’altra parte, Abbigliamento (-15,4%), Tessile (-6,1%) e Alimentari (-3,3%) vedono ulteriormente ridursi i livelli produttivi.