Gli italiani stringono la cinghia, soprattutto al Nord

La lotta tra la ripresa dei consumi e l’incertezza del futuro è impari, e gli italiani sono pronti a stringere la cinghia. Il 70,5% di loro è infatti convinto che nei prossimi dodici mesi non potrà spendere di più per i consumi. Il dato risulta più alto nei territori con una maggiore capacità di spesa, il 75,9% al Nord-Ovest, il 69,4% al Nord-Est, il 67,3% al Centro e il 68,8% al Sud.

Il potere d’acquisto delle famiglie rimane quindi basso, e non è ancora tornato ai livelli pre-crisi, segnando un -6,3% nel 2017 rispetto al 2008. Il tutto genera la mancanza di modelli di riferimento e un atteggiamento egoistico, amplificato dall’uso compulsivo dei social network.

I consumi stentano e i soldi restano fermi

È quanto emerge dalla ricerca Miti dei consumi, consumo dei miti realizzata dal Censis, in collaborazione con Conad, nell’ambito del progetto Il nuovo immaginario collettivo degli italiani. Dal rapporto, che fornisce un ritratto delle famiglie italiane al tempo del ritorno della recessione, risulta che i consumi continuano a stentare, e nel 2017 si attestano su un -2% rispetto al 2088. Inoltre, in una situazione di difficoltà di spesa i soldi restano fermi, e la liquidità è aumentata del 17,1% nel periodo 2008-2018.

La radice egoistica dell’egopower

Il mistero dei consumi che non ripartono non può essere spiegato solo dai redditi stagnanti e dall’incertezza, ma anche dall’emergere di una sorta di radice egoistica dell’egopower, il potere dell’ego. “Se la società è incattivita e ostile, allora tanto vale pensare a me stesso e alla mia famiglia”, si legge nel rapporto.

L’uso delle piattaforme digitali, poi, amplifica a dismisura la tendenza a pensare solo a se stessi. A oggi sono 9,7 milioni gli italiani compulsivi nell’uso dei social network, pubblicando di continuo post, foto, video per mostrare a tutti quello che fanno ed esprimere le loro idee, mentre i “pragmatici”, coloro che li usano per ampliare i propri circuiti relazionali, sono 12,4 milioni.

Il 90,8% degli italiani non ha modelli a cui ispirarsi

Tra gli altri utilizzatori dei social network 13,2 milioni sono definiti “spettatori”, nel senso che con regolarità leggono i post e guardano le foto degli altri, riporta Askanews, ma intervengono poco o per niente in prima persona.

Il primato dell’egopower però uccide anche i miti: il 90,8% degli italiani non ha modelli a cui ispirarsi, e il 49%, una percentuale che sale al 53,3% tra i più giovani, è convinto che oggi chiunque possa diventare famoso. Un immaginario collettivo in cui tutti sono divi o possono diventarlo, e allora nessuno lo è più.