Arriva Ultrabio, l’app italiana che accerta se il cibo è sano

Come fare per capire se durante i pasti stiamo assumendo sostanze tossiche? Semplice, ci affidiamo a Ultrabio, l’applicazione che permette di accertare se il cibo che mangiamo possiede livelli pericolosi di contaminazione. Ultrabio è stata messa a punto dalla fondazione Toscana Life Sciences di Siena “per colmare queste difficoltà oggettive e fornire un servizio alla collettività”, spiega l’amministratore delegato di Bioscience Research Center, Monia Renzi. Non si tratta di un’app pensata per gli esperti, ma fornisce report giornalieri e settimanali per permettere la correzione di eventuali criticità bilanciando l’alimentazione e restando sotto la soglia settimanale prevista.

Stimare l’esposizione teorica a sostanze chimiche

Con Ultrabio chiunque può gestire la propria alimentazione semplicemente mantenendo i pasti consumati sotto la soglia settimanale di esposizione ai contaminanti chimici consigliata, riporta Agi. “L’applicazione non è un dispositivo medico, ma rende possibile la stima dell’esposizione teorica a sostanze chimiche potenzialmente pericolose utilizzando il dato associato dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) all’alimento generico e di mettere in relazione il dato di assunzione al proprio peso corporeo”, continua Renzi.

Obiettivo, bilanciare rigore scientifico e semplicità

Uno degli obiettivi del team di ricerca è stato quello di bilanciare il rigore scientifico con la necessità di semplificazione dell’app. “Il prodotto finale – aggiunge Renzi – prende in considerazione i contaminanti più interessanti per l’utente in termini di salute e per i quali esistono dati completi e soglie di rischio specifiche”. Ccome ad esempio mercurio, cadmio, piombo e composti per fluorurati. Basta inserire i propri dati relativi a peso, sesso ed età, e accedere alla schermata che permette di inserire giorno per giorno le dosi di alimento consumato. Sono attivate anche funzioni specifiche per porre in condizioni di maggiore cautela le donne in stato interessante.

“Un sistema che memorizza le proprie abitudini alimentari per migliorarle”

Lo sviluppo dell’app è stato complesso, perché contiene un database completo con livelli di contaminazione scientificamente attendibili e aggiornati per oltre ottocento tipologie di alimenti combinabili tra loro. Ma come funziona? Al momento dell’inserimento dei dati per ogni sostanza chimica considerata l’utente può visualizzare graficamente il livello di esposizione soggettivo rispetto alla soglia settimanale consigliata dall’Efsa. Si tratta di “un sistema che permette di memorizzare le proprie abitudini alimentari e guidare l’utente al loro miglioramento con indicazioni pratiche semplici – sottolinea Renzi – basate sulle attuali conoscenze scientifiche in materia di contaminazione degli alimenti e sicurezza alimentare”.